Le startup della salute valgono già 6 miliardi
L’ultimo «botto» in ordine di tempo è di Health Italia, azienda specializzata in servizi di sanità integrativa, che ha rilevato per 150mila euro il 49% di ScegliereSalute, una startup pugliese nata all’inizio del 2015 grazie a un progetto cofinanziato da un bando del Ministero per lo Sviluppo Economico. Un’operazione da cifre risibili rispetto a quelle che caratterizzano molti dei deal che si registrano negli USA, in Cina, in India e in alcuni Paesi europei nel settore della salute. Ma che conferma, pur in presenza di evidenti limiti «strutturali» e di approccio, una certa dinamicità del fenomeno anche nella Penisola.
Come osserva Mario Salerno, responsabile business development di Fondazione Filarete (incubatore nato nel 2008 per iniziativa di Università degli Studi di Milano, Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo) «la grande diffusione degli smartphone e dei dispositivi indossabili mette potenzialmente in tasca a chiunque oggetti di dimensioni anche molto ridotte che hanno enormi potenzialità di raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati«.
Questo è uno stralcio dell’articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore in data 22 Gennaio 2015